Cuore Amico

Burundi: Una cooperativa che rivoluziona l'allevamento

La cooperativa femminile Imbura Makebuko chiede un aiuto per sistemare due porcilaie e acquistare 50 maialini da allevare secondo criteri efficienti e sostenibili, scongiurando l'insicurezza alimentare.


Un maialino
Per integrare l'alimentazione con proteine si è scelto di allevare i maiali

 

Nonostante la potenziale autosufficienza nella produzione di cibo, il Burundi è uno dei Paesi più colpiti dall’insicurezza alimentare. Il 72% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.
La maggior parte degli agricoltori pratica ancora un'agricoltura di sussistenza. L'allevamento è di tipo tradizionale e si allevano principalmente bovini, capre, pecore e pollame.
Non fa eccezione Makebuko, un piccolo municipio situato nella provincia di Gitega, nella parte centrale del Burundi, dove operano da tempo i Carmelitani Scalzi che hanno aiutato le donne della zona a costituirsi in una cooperativa denominata Imbura Makebuko.


Bambini poveri del Burundi
Nonostante la potenziale autosufficienza nella produzione di cibo, il Burundi è uno dei Paesi più colpiti dall’insicurezza alimentare.

La cooperativa si occupa di coltivare soia, patate, mais e fagioli e sta potenziando le proprie attività produttive, anche grazie a un moderno sistema di irrigazione alimentato a pannelli solari e l'applicazione di tecniche agricole sostenibili, in linea con i principi di conservazione ambientale.
Per accrescere il proprio benessere e la sicurezza alimentare, le donne della cooperativa vogliono anche attivare buone pratiche di educazione alimentare da estendere alle famiglie della zona.
Un'altra esigenza è integrare l'alimentazione con proteine animali. La scelta è ricaduta sull'allevamento di suini.
Grazie alla sistemazione di due porcilaie esistenti, si vogliono acquistare 50 maialini di razza Large White, recentemente introdotta in Burundi, più produttiva e resistente alle malattie.
La commercializzazione avverrà principalmente nel contesto di Makebuko, per aumentare la disponibilità di carne tra la popolazione che attualmente non ne consuma.
Una piccola operazione che potrebbe invertire il modo di fare allevamento.


Come sostenere questo progetto

Aggiustiamo le porcilaie con: un mattone (2 euro); un sacco di cemento (9 euro).
Per acquistare un suinetto servono 50 euro. Vorremmo donarne 50.

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Id progetto: 105999 | Aggiornato il 1 aprile 2024  da P. Ferrari   email | modifica | permalink



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