Bangladesh: Grazie dai... testimoni cristiani di carità

Grazie ai benefattori di Cuor Amico continua e cresce l'impegno educativo dei missionari del Pime in un Paese a maggioranza induista e musulmana.

Carissime e carissimi, i nostri bambini sono rimasti sani per tutto il tempo, passato nello studio, lavoro, preghiera e gioco. Ci tengo a farli star bene, mangiare decentemente. Do molta importanza anche alla pulizia, sia personale che a quella dell’ambiente nel quale vivono che per noi è la nostra Missione. Capisco che fanno fatica a rispettare le regole, anche perché sono abituati nei villaggi ad una vita molto diversa che brevemente vi descriverò in seguito. È anche per questo che negli ostelli accetto solo i piccoli delle classi elementari. Fanno presto ad abituarsi e sono molto più obbedienti. Quando crescono sono già abituati e si comportano bene.
La Provvidenza mi ha sempre aiutato e non ha mai abbandonato i suoi piccoli, tra i quali ci sono anch'io.
Voi carissime benefattrici e benefattori di Cuore Amico siete suoi strumenti. Si vive una volta sola, perché passarla nell'egoismo? Perché accumulare tesori su questa terra che poi andranno sciupati e lasciare i bisognosi nel bisogno? Accumulate piuttosto tesori in cielo dove non ci sono ladri e depravati.
Non stancatevi mai di essere generosi. La carità copre molti peccati e chi non ne ha di peccati scagli la prima pietra. Ricordiamoci delle parole del profeta Isaia: "Ma se non crederete, non avrete stabilità" (Is 7,9).
Per chi fa opere di carità può essere citato un versetto del Salmo: "Sta la Regina alla tua destra in veste tessuta d'oro, in abiti trapunti e ricamati" (Sal 44,10 volg.). Dio vi benedica.
padre Dino

Formare cristiani testimoni di carità
Pubblicato a febbraio 2023 | Idp 105625

L'impegno educativo dei missionari del Pime in un Paese a maggioranza induista e musulmana.

Il fenomeno delle migrazioni mostra un mondo in cui chi sta male va verso chi sta bene e non il contrario. Padre Dino Giacominelli, religioso del Pime da una vita in Bangladesh, lo sa bene: «I fedeli della parrocchia di Bonpara, la parrocchia dove vivo da 23 anni, mi invitano ancora ad andarli a trovare a casa loro. Alcuni però non abitano più così vicino: sono in America, in Inghilterra, in Australia e anche in Italia». Sono la prova di un pianeta in movimento, in cui le persone si mescolano.
Ma se non si creano «menti aperte al dialogo, saranno guai seri». Ecco perché «la formazione che diamo nelle scuole e negli ostelli qui a Natore cerca di preparare i bambini a questo tipo di futuro».

Per questo «ogni settimana diciamo due volte Messa in inglese, impariamo canti in quella lingua, leggiamo la Bibbia raccontata a fumetti, prima in bengalese e poi in inglese».
L’attività di padre Dino in Bangladesh, infatti, mette al centro di tutto la fede cristiana, «il dono più bello, insieme alla vita che il Signore ci ha fatto».
Una scelta che può apparire paradossale in un Paese multiconfessionale in cui i cristiani sono minoranza.
Ma che è liberante, come la fede nel Dio di Gesù che libera dagli idoli e dalle prescrizioni. «Voi siete stati liberati da queste cose, vivete da gente libera. Il rispetto non è nascondere la propria fede, è piuttosto il voler bene a tutti. Vivete in positivo. Aiutate tutti, ma fatelo da cristiani. Il mondo ha così bisogno della carità cristiana, qui come lì».
Sostenere padre Dino Giacominelli nella sua opera di formazione cristiana delle nuove generazioni è un modo per far crescere un mondo più fraterno.

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