Cuore Amico

Bangladesh: Un sostegno per le cure sanitarie delle donne

La situazione delle donne in Bangladesh è drammatica sia in famiglia che nel mondo del lavoro. Il dottor Giuliano Maffetti, medico volontario, per alcuni mesi garantisce loro cure adeguate nell'ospedale di Khulna.


Donne in Bangladesh

In Bangladesh [Link] la pratica dei matrimoni precoci è diffusissima! Le mogli spesso subiscono violenze dal marito che poi le abbandona! Le donne violentate sono anche ripudiate dalla famiglia di origine e sono esposte ancora maggiormente a soprusi, perché costrette a vivere in strada.
La situazione si aggrava ulteriormente se queste ragazze sono delle “fuori casta” - il gradino più basso della scala sociale - considerate una ‘cosa’ di proprietà del marito. A esse sono negati i diritti minimi: la scolarizzazione, l’assistenza e la possibilità di avere un futuro dignitoso.
Senza contare che per coloro che commettono violenza su queste donne vige la più totale impunità.
Le donne che lavorano, soprattutto nel settore tessile e dell’abbigliamento – molto diffusi in Bangladesh per conto di multinazionali spesso occidentali – con turni di 12-14 ore al giorno, vivono in condizioni disumane e sono sottopagate.
Non sono rari i casi di donne che subiscono molestie in fabbrica e che rischiano di essere violentate nel tragitto tra casa e lavoro. Mancano statistiche ufficiali, ma è da più parti sostenuto che il numero di suicidi femminili sia molto alto.
L'uguaglianza tra uomo e donna è ancora un miraggio, ma è l’unica strada per dare una prospettiva di futuro a questo popoloso Paese.
Per questo sono più che mai necessari tutti gli sforzi volti a proteggere le donne, migliorarne la condizione sociale e ridare loro dignità.


Giuliano Maffetti
Il dott. Giuliano Maffetti

Il dottor Giuliano Maffetti [Link] da alcuni anni coordina un gruppo di medici, chirurghi, anestesisti e infermieri in pensione che, a proprie spese si recano per alcuni mesi all'anno in Bangladesh presso l'ospedale Santa Maria di Khulna.
A Khulna, la terza città più grande del Bangladesh, dal 1995 alcune équipe mediche italiane provenienti da varie città prestano la propria attività operatoria presso l’Ospedale diocesano Santa Maria gestito dai Padri Saveriani [Link]. Lo scopo di queste persone è migliorare la qualità di vita soprattutto di donne e bambini che non hanno possibilità di accedere alle cure degli ospedali locali per povertà e per emarginazione dal contesto sociale, perché considerati dei “fuori casta”. L’affluenza all'Ospedale Santa Maria è continua: nei mesi di presenza delle équipe mediche – da ottobre a marzo, quando le condizioni climatiche lo permettono – vengono eseguiti ogni anno più di mille interventi.
Tra i gruppi di medici presenti vi è quello di uro-ginecologia, coordinato dal dottor Giuliano Maffetti, ginecologo.
È costituito da ginecologi, da urologi, da anestesisti e da strumentiste che operano da oltre dieci anni nel mese di marzo, per un periodo di almeno 3 settimane.


Il dott. Giuliano Maffetti, 13 dicembre 2018



pazienti ospedale Khulna
L'ospedale Santa Maria di Khulna

L'équipe è impegnata per 12 ore al giorno, tutti i giorni della settimana (con una pausa solo la domenica pomeriggio), tanta è la richiesta di aiuto specialmente da parte delle donne che affollano i corridoi dell’ospedale e che non trovano assistenza sanitaria altrove, essendo giovani e adulte “fuori casta” [Link].
Si tratta di donne che presentano problemi di carattere ginecologico, tumori (in particolare alla mammella), fistole, malformazioni, labbro leporino, fratture di vario tipo e ustioni a causa delle violenze subite in famiglia e degli attacchi con il vetriolo.
I Padri Saveriani si occupano di tutta la parte burocratica, dalla traduzione in bengalese e in italiano alla soluzione di problemi piccoli o grandi che possono interessare pazienti e operatori sanitari.
I medici volontari garantiscono l’assistenza ambulatoriale e gli interventi chirurgici, ma hanno anche il gravoso compito di procurarsi tutto il materiale medico necessario per far funzionare le sale operatorie e sostenere economicamente la vita dell’ospedale: fili di sutura, farmaci anestetici, antibiotici, antidolorifici, garze, guanti per operare, disinfettanti, ecc.
Se aiutate, le donne potranno essere sottoposte a interventi chirurgici necessari per la loro salute e per restituire dignità alla loro vita. Le parole del dott. Maffetti nel video che si può vedere in questa pagina oppure su cuoreamico.org/video


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Id progetto: 104274 | Aggiornato il 1 marzo 2019  da Redazione Cuore Amico   email | modifica | permalink



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