«Mi chiamo Pabel. Io prima vivevo quasi tutto il giorno nelle discariche e dormivo nella stazione dei treni con alcuni compagni. Un giorno, un volontario che collabora con padre Lupi mi ha trovato e portato in questa casa per curarmi: in testa non avevo più i capelli e la mia pelle era rovinata da una malattia; le mie mani e i miei piedi erano tutti una piaga. Io non so se ho un papà o una mamma… non ho nessuno e da qui non voglio andare via: qui ho trovato una grande famiglia. Sono guarito dalle piaghe, vado a scuola, frequento la terza elementare, mangio regolarmente e non sniffo più la colla che usano i calzolai… Ora gioco e dormo meglio. Mi hanno detto che molti di voi ci sono vicini e che ci aiutano. Per questo voglio dirvi: grazie!»
Questa la toccante testimonianza di un Tokai, come si chiamano i bambini di strada del Bangladesh che vengono accolti in una grande casa-famiglia dei Missionari Saveriani fondata dal compianto padre Riccardo Tobanelli, gestita oggi da un suo confratello, padre Pietro Lupi.
Qui hanno potuto trovare una vita serena molti bambini abbandonati, malati ed emarginati, che vivono di espedienti.
Il contesto di degrado (violenza, abbandono, abusi, solitudine) e ambientale in cui vivono (lungo la ferrovia e nelle discariche) li espongono infatti a incidenti e malattie non curate che portano spesso alla morte in giovanissima età, o a una vita adulta gravemente compromessa.
Aiutiamo padre Lupi a continuare questa meravigliosa opera.
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