Era Felice per battesimo, don Felice Bontempi, Pollicino, per la Diocesi e pé Felix, o anche padre Giocondo per i ragazzi. Tanti nomi per un unico testimone del nostro tempo che, per tutta la sua vita, ha condiviso certezze e gioia con chiunque bussasse alla sua porta. Partito dall’Italia alla volta del Minas Gerais nell'aprile del 1977, vi ha vissuto per 40 anni come Fidei Donum, "Dono di Fede" in terra di missione.
Fra le tante opere aveva realizzato, a Itoabim, il Centro Santa Luzia, dove offrire aiuti umanitari e opportunità di sviluppo ai meno favoriti attraverso incontri e azioni formative.
Un giorno, di ritorno da un pellegrinaggio in Terrasanta, seminò alcuni noccioli di dattero raccolti sul monte Tabor. Da allora si producono datteri ma anche fichi, uva, ananas e melograni. Un angolo di Terrasanta nel cuore del Minas Gerais.
Dalla sua idea di aiuto è nata anche una Escola Tecnica Rural che, negli anni, è diventata un punto di riferimento per tante famiglie che hanno imparato tecniche di coltivazione e allevamento.
Nel 2020 e nel 2021 tutto si è però bloccato!
I corsi formativi e gli incontri religiosi non sono stati più realizzati e, oggi, la gestione del centro e della scuola rurale sono in difficoltà, anche se alcune famiglie continuano a coltivare la terra della fazenda per il proprio sostentamento. Occorre riattivare i corsi professionali e, per questo, acquistare nuove attrezzature, sementi e concime da offrire alle famiglie che frequentano i corsi, per avviare coltivazioni in proprio. Rendere il popolo brasiliano capace di tracciare il proprio percorso di crescita spirituale e materiale alla luce della Parola di Gesù è stato il sogno di don Felice!
Vogliamo ricordare don Felice anche con un video registrato a Cuore amico nel settembre 2016
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