Il Brasile è il secondo Paese del mondo per malati di lebbra che è presente anche nel suo cuore verde, l'Amazzonia. «La lebbra ha trovato una situazione estremamente favorevole per svilupparsi, sia per le condizioni climatiche, sia per il precario stato nutrizionale degli Indios. Ma anche per il contatto strettissimo inter familiare, costretti a vivere, come fanno i Riberinhos, in palafitte di pochi metri quadrati attorniati dalla foresta e dall'acqua di fiumi immensi» racconta Gabriele Lonardi, straordinaria figura di dottore che, per raggiungere le comunità indigene, deve compiere viaggi in aereo e su barconi che durano anche venti giorni.
«La lebbra è ben trattabile se diagnosticata e medicata; ma rimangono i lebbrosi che devono sopravvivere con menomazioni e disabilità incompatibili con la vita in foresta» spiega Lonardi, criticando alcuni interventi terapeutici sostenuti da istituzioni internazionali che, pensando di risolvere il problema, «hanno spesso trascurato il malato e le sue complicazioni dolorose».
Non è vero che la lebbra sia stata sconfitta: nella zona di Labria vi sono 3.800 malati!
L'opera di Gabriele è immensa, al servizio della dignità umana e ispirata dalla Popolorum progressio del papa bresciano san Paolo VI. Sappiamo di non poter fare quanto lui, ma possiamo collaborare all'acquisto di medicine per i malati di lebbra della grande Amazzonia!
Abbiamo incontrato il dottor Gabriele Lonardi durante la consegna del Premio Cuore Amico 2021 nello scorso ottobre.
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