Padre Antonio Panteghini [Link], missionario in Camerun, ci ha recentemente scritto manifestandoci un caso esemplare di volontariato che ha bisogno di supporto per continuare la sua opera. Nella città di Nkongsamba c’è una piccola casa dove vivono Romain e Justine Depesquidoux, una coppia sposata con quattro figli.
Romain è una persona non vedente che, grazie al sostegno a distanza di cui ha usufruito da piccolo, è riuscito a completare la scuola secondaria e vive gestendo un piccolo mulino per la manioca e un piccolo allevamento. Pensando all'aiuto ricevuto, insieme alla moglie ha deciso di occuparsi a sua volta di bambini ciechi o ipovedenti.
Li va a cercare nei villaggi intorno a Nkongsamba e li accoglie in casa sua.
Per aiutarli a inserirsi nella società, insegna loro il braille e li manda a scuola.
In Camerun, come nel resto dell'Africa, l’handicap è associato alla stregoneria, alla maledizione e alla sventura e suscita vergogna nelle famiglie con figli disabili che vengono nascosti, isolati e rifiutati dalla società. Un bambino cieco non ha avvenire. La famiglia lo considera un peso. Non andrà a scuola, non riceverà nessuna formazione. Ecco perché l'attenzione verso i disabili da parte di Romain e Justine, di alto valore etico e sociale, va sostenuta. Attualmente, accolti in casa sono 16, di tutte le età. Le necessità sono tante: cibo, vestiario, studi e cure specifiche per il loro handicap.
[Link]
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