Negli ultimi anni il numero di persone senza fissa dimora nelle strade della città di Garoua è aumentato enormemente. Gli adulti vi sono arrivati fuggendo dalle violenze della setta jihadista dei Boko Haram o dai conflitti nella vicina Repubblica Centrafricana.
I minori si ritrovano in strada per essere scappati da casa e normalmente non sono stati mai a scuola. Emarginati e vittime di abusi, diventano spesso portatori del virus Hiv. È una situazione allarmante: nella lotta per sopravvivere si ritrovano a rubare, aggredire e anche a prostituirsi. Spesso si riducono a frugare nella spazzatura o a mendicare per assicurarsi qualcosa da mangiare.
Per restituire loro la dignità che meritano come esseri umani l'Arcidiocesi di Garoua, attraverso il Centro di accoglienza “Oasi solidale”cerca di offrire loro cibo, vestiario, cure sanitarie, igiene, alfabetizzazione. Ma è ora necessario che si rendano autonomi economicamente.
Con un po' di formazione e di aiuto potranno anche coltivare il mais, produrre olio di Karité oltre che vendere il pane in panetterie artigianali. Siamo accanto a loro per favorire un processo di autonomia all'interno del loro territorio!
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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[Idp 106055 del 1 luglio 2024]
Acqua viva per la scuola
Le Suore Domenicane della Beata Imelda, che gestiscono un istituto con sempre più giovani iscritti, chiedono un aiuto per costruire un pozzo a Balikumbat.
[Idp 106000 del 1 aprile 2024]
Per spezzare il "Circuito della Fame"
L'Arcidiocesi di Garoua visto il sottosviluppo di molte famiglie pensa a progetti di microcredito. Gabriella Lorenzi è stata per tanti anni in Camerun come fidei donum della diocesi di Milano e ringrazia chi continua a sostenere questi progetti.
[Idp 105902 del 1 dicembre 2023]
Un pozzo per le piantagioni
I padri Maristi di Yaoundé hanno bonificato dei terreni paludosi, insegnando ai poveri a coltivare migliaia di piante da frutto e allevare animali. Ma l’acqua fa la differenza.
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