Padre Cesare Bullo, missionario salesiano in Etiopia da quasi quarant’anni (prima era stato in Vietnam), aveva lasciato il Paese nel 2021 in seguito al clima di grande instabilità in cui questo versava.
Vi è rientrato qualche mese fa e si è messo subito al lavoro per far fronte, come possibile, ai bisogni di questo popolo, da sempre enormi: assistenza medica, istruzione, promozione sociale e morale.
«Si può operare per il bene degli altri, soprattutto i giovani, solo se il tuo cuore non pone limiti alle tue azioni, alla realizzazione dei sogni che hai in mente».
«La situazione è veramente tragica – scrive padre Cesare – i bisogni sono in ogni angolo del Paese dove siamo presenti. Abbiamo sempre prestato particolare attenzione all'educazione, vero motore di cambiamento, se si vuole aiutare l'Etiopia. Ma oggi, dopo gli scontri tra fazioni degli ultimi anni, occorre fare qualcosa perché le famiglie e i giovani non soffrano più la fame.
Mi sto occupando particolarmente dei più poveri tra i giovani, i bambini e gli adolescenti delle nostre comunità che, situate nelle diverse regioni del Paese, segnalano tante e differenti situazioni di disagio.
È evidente che non possiamo soddisfare tutte le richieste di aiuto che ci provengono, ma non siamo mai stati abituati a girarci dall’altra parte. E questo è sempre stato possibile anche grazie al vostro incondizionato sostegno, cui facciamo ancora una volta ricorso».
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