La località di Karak si trova nel sud della Giordania. Dal 1939 le suore Missionarie Comboniane prestano la loro opera a servizio dell'ospedale locale che accoglie, soprattutto oggi, donne e bambini, minoranze etniche, immigrati, rifugiati senza distinzione di etnia e di religione. Per questo è stimato ed apprezzato dalla popolazione e dalle autorità locali.
Come istituzione senza scopo di lucro normalmente si è riusciti a mantenere l'autonomia finanziaria. Ora però, in una situazione straordinaria come quella che si sta vivendo, si deve ricorrere a sostegni finanziari esterni. Lo richiede specialmente l'emergenza dei rifugiati siriani che, in questo periodo, affollano l'ospedale dopo la fuga dal loro martoriato Paese.
Suor Adele Brambilla, 10 maggio 2018
Le suore domandano un sostegno per garantire cure a donne in gravidanza, bambini prematuri, pazienti con malattie croniche (diabetici, ipertesi, anziani con diverse patologie ecc.). Scarseggiando i fondi, se non si trovano a breve altri finanziamenti, le suore rischiano di non poter fornire le cure necessarie per la sopravvivenza di tanti bisognosi e disperati in un'area travagliata come il Medio Oriente.
Per approfondire: Sentinelle di fraternità
da "L'Osservatore Romano" del 03 settembre 2020 - Testo di Cristina Uguccioni
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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[Idp 105801 del 21 ottobre 2023]
Adele Brambilla. A Karak, fronte del dialogo
«Con il nostro impegno condividiamo e annunciamo, in particolare ai più poveri e oppressi, la buona notizia dell’amore universale di Dio in Gesù»
[Idp 105733 del 1 maggio 2023]
Un aiuto per l'ospedale delle suore
Suor Adele Brambilla chiede aiuto per continuare ad assistere i molti rifugiati siriani giunti nella regione di Karak dai campi profughi del nord del Paese.
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