Nella loro Casa Pushpagam, diretta da suor Sahaya Selva Rani, le suore di San Giovanni Battista accolgono 40 bambine e ragazze tra i 3 e i 17 anni i cui genitori sono affetti da Hiv-Aids. Offrono medicine, cibo e guida spirituale anche ai familiari sieropositivi e a quelli in cui la malattia è già in stato avanzato.
Per le suore sostenere questo duplice impegno non è facile. La casa è situata in luogo poverissimo, alla periferia di Vadipatti-Madurai, nello Stato indiano del Tamil Nadu, nel sud del Paese. Spesso manca l'acqua per il lungo periodo di siccità che caratterizza il clima della zona; la terra diventa secca e la vegetazione sparisce, lasciando solo polvere e arbusti spinosi.
Per ovviare a questo grave problema le suore avrebbero bisogno di un pozzo a cui attingere l’acqua necessaria per la cura delle bambine e delle ragazze, ma anche per poter irrigare le coltivazioni che vorrebbero avviare per ottenere prodotti agricoli che le aiutino per l’alimentazione e per la cura naturale delle varie malattie.
Aiutare le suore di San Giovanni Battista a scavare un pozzo e avere a disposizione acqua pulita significa anzitutto dare una possibilità alle bambine e alle ragazze che non hanno alternative nella vita.
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