Meta turistica, rinomata per le splendide spiagge e l'architettura coloniale, Goa, il più piccolo stato dell'India, con quasi un milione e mezzo di abitanti, nasconde situazioni sociali talvolta molto difficili. Di alcune di queste si fanno carico i Figli della Carità - Canossiani, che si dedicano soprattutto alle persone malate di Aids, ai migranti e a quanti vivono per la strada perché tossicodipendenti o affetti da disturbi psichiatrici e, specialmente, bambini privi di adeguate condizioni igieniche, di assistenza sanitaria e di istruzione.
A costoro i religiosi garantiscono cibo, medicine e vestiti puliti.
Offrono inoltre la possibilità di lavarsi, materiale e sostegno scolastico, accompagnamento in ospedale o in strutture riabilitative gestite da organizzazioni non governative. Per proseguire questa attività servono quasi 8 mila euro l'anno, in parte coperti da donazioni locali, ma le necessità superano sempre le disponibilità e ora i Figli della Carità-Canossiani vorrebbero aprire nel territorio diocesano una casa per persone malate di Aids [Link], in particolare per minori senza famiglia.
Per questo padre Shyam Prasad, coordinatore del progetto di missioni umanitarie, chiede un contributo ai benefattori italiani.
Atri progetti dei missionari Canossiani
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