Scrive fr. Julius: "Vorrei ringraziare voi e i benefattori per il generoso contributo alla costruzione della casetta di riabilitazione per i lebbrosi.
Sono oltre 60 le famiglie che hanno uno o più componenti che hanno sofferto di lebbra. Queste persone hanno sperimentato l'amara realtà della stigmatizzazione e sono spesso abbandonate a loro stessi. Perciò si pensò a un luogo per accoglierli e curarli il lebbrosario Jesu Ashram.
Costruire le casette vicino al lebbrosario significa ridare la dignità di persone a chi è guarito dalla lebbra, ma che presenta i segni della malattia e non è autosufficiente. Noi gesuiti possiamo così assicurarci che non manchi loro il cibo o qualsiasi altro bisogno basico e abbiamo aperto una scuola elementare per i loro figli, che fortunatamente non hanno contratto l'infezione, ma non vengono accettati dalle altre scuole
Che Dio vi protegga da ogni male e vi dia buona salute. Grazie!
Fr. Giulio Kujur".
Casette dignitose
Pubblicato a gennaio 2020 | Idp 104570
La lebbra in India non è stata sconfitta. Le cause principali della malattia continuano a essere la povertà, l'assenza di servizi sanitari, d'igiene e di alimentazione. Ancora di più va combattuto il pregiudizio sulla lebbra e sul lebbroso. Nel Centro Jesu Ashram, dove opera il padre gesuita Julius Kujur, nel 2019 sono state prestate cure a 1.972 malati, con il ricovero di 293 pazienti. Ma sono anche stati diagnosticati 107 nuovi casi, di cui 6 sono bambini.
Padre John Wilfred Lobo ci porta il saluto di padre Julius Kudur e ringrazia i benefattori di Cuore Amico che hanno donato cibo e medicine ai malati del lebbrosario di Matingara.
Nel Centro si cerca di combattere il discredito che la malattia si porta dietro, ma anche le sue conseguenze, trovandosi sovente di fronte a situazioni molto difficili.
Perché dalla lebbra si può guarire, ma le disabilità restano. Ed è anche davanti a queste disabilità, a volte impressionanti (deformazione o perdita degli arti), che arriva il rifiuto della famiglia e del villaggio di origine a riaccettare gli ex malati. Il che porta all'abbandono nel lebbrosario o in strada. Sono dunque persone destinate a un futuro incerto, perché le deformità che la malattia lascia dietro di sé li rendono inabili al lavoro e, anche, a rimanere sole, abbandonate da tutti.
Padre Julius vorrebbe aiutarli a recuperare la loro dignità nel servizio al Centro malati, e a sentirsi nuovamente accolti costruendo cinque casette in muratura vicino al lebbrosario, dove c'è un fatiscente villaggio per i lebbrosi fatto di capanne di bambù e di lamiera che stanno crollando.
In occasione della Giornata Mondiale dei lebbrosi padre Julius chiede di aiutarlo in quest'opera di carità a favore di chi è rifiutato da tutti. Facciamo sentire il nostro affetto con aiuti umanitari. Basta un piccolo sacrificio per aprire le braccia a questi malati di lebbra e aiutarli nel loro percorso di vita. Per realizzare una casetta servono 4.000 euro.
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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[Idp 106207 del 1 gennaio 2025]
Casette per le famiglie dello slum
Un viaggio in India mi ha permesso di incontrare volti e conoscere storie che non sarà facile dimenticare. Città come Varanasi, Matigara e Calcutta sono luoghi ricchi di cultura e spiritualità, ma anche di contrasti e difficoltà.
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