Nell'India il Covid-19 ha colpito in modo molto violento e con una diffusione quasi capillare, le grandi città e gli sperduti villaggi rurali. Ricorderete certo le immagini dei telegiornali dei mesi scorsi che inquadravano le stazioni ferroviarie e i treni delle grandi città del sud del Paese presi di assalto da centinaia di migliaia di persone ogni giorno.
Erano lavoratori giornalieri che, rimasti senza attività a causa del confinamento imposto dalle autorità governative, tentavano con tutti i mezzi di ritornare alle campagne native.
Di questi, moltissimi sono rientrati nel Jharkhand, Stato rurale e molto povero dell'India nord-orientale. Erano stati ampiamente esposti al virus e, tornando a casa, hanno contaminato i villaggi tribali, seminando contagi e morte.
Così è avvenuto anche alla periferia della città di Ranchi, che conta circa un milione di abitanti.
Qui, nel villaggio di Palandu, le Suore Oblate del Cuore Immacolato di Maria hanno una scuola elementare in cui accolgono i bambini delle famiglie più disagiate.
Durante quei duri mesi la scuola è rimasta chiusa, ma le suore hanno prestato soccorso a chi non aveva da mangiare distribuendo, come hanno potuto, cibo e medicinali.
La scuola oggi non ha ancora riaperto, ma diventa sempre più urgente alimentare la popolazione del villaggio. Per questo madre Gemma Maria Lakra ha pensato di acquistare un terreno vicino alla scuola, da far coltivare a madri e padri di famiglia.
Occorre però un aiuto in più per acquistare le sementi e i fertilizzanti necessari all’avvio dell’orto e per scavare un pozzo, oltre a installare un sistema di irrigazione. Andiamo loro incontro.
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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