Nella notte tra il 23 e il 24 luglio 2018, nella provincia meridionale di Attapeu, una diga idroelettrica in costruzione sul fiume Mekong crollò in seguito alle forti piogge, facendo 35 vittime accertate e centinaia di dispersi. Diversi villaggi furono allagati e i sopravvissuti riuscirono a scampare alla morte salendo su tetti di case, templi e alberi. Circa seimila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni.
In seguito a questa vicenda, rispondendo a un appello del governo laotiano, le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, presenti in Laos [Link] sin dal 1934, hanno accolto nella casa famiglia della vicina città di Lakse dieci bambine e ragazze lasciate orfane dal disastro della diga.
Educarle e farle crescere è diventato subito l'imperativo delle religiose che le ospitano. Sanare però la ferita lasciata dal crollo della diga e dalla perdita di intere famiglie è l'aspetto più problematico.
Per questo c'è bisogno di assistenza psicologica per rielaborare il trauma subito, oltre a un impegno nel riavvicinarle, ove possibile, ai parenti più prossimi.
Oltre a questo le suore provvedono all'alimentazione, al vestiario, alla formazione e alle spese scolastiche.
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