Sono il card. Jean Zerbo, arcivescovo di Bamako (Mali), e approfitto per incontrare il mio amico Gabriele che, con il gruppo Mali Gavardo, ha amato il mio Paese e ha lasciato tracce in tutte e 6 le diocesi. Infatti, ognuna ha ricevuto il gruppo Mali Gavardo che ha realizzato progetti su due livelli principali.
La prima realizzazione è, penso, l'amicizia tra i popoli. Gli italiani arrivati lì, operai e tecnici, sono stati accolti nei villaggi da insegnanti, responsabili delle parrocchie e dagli abitanti dei villaggi stessi. Questo è estremamente importante: l'incontro tra le persone. Ciò che conta è l'attenzione all'altro, ai suoi bisogni, e vedere cosa si può fare insieme.
Card. Jean Zerbo, 11 ottobre 2023
In questo senso, il gruppo Mali Gavardo, che vorrei ringraziare qui, si è investito principalmente nell'educazione. Per andare a scuola bisogna essere in buona salute, quindi hanno investito negli ospedali e nelle maternità. Nei sei diocesi, se oggi visitate il Mali, troverete queste realizzazioni.
Approfitto del mio passaggio qui per rinnovare questo riconoscimento, perché avviene in un momento in cui il Mali sta attraversando delle difficoltà. Sono molto ottimista nonostante tutto quello che sta succedendo, e le opere realizzate dal gruppo Mali Gavardo e da Cuore Amico sono un supporto indispensabile che aiuterà il paese a uscire da questa situazione. Queste scuole e dispensari sono luoghi dove le persone vanno per curarsi e istruirsi, per poter servire al meglio il loro paese.
Ancora una volta, dico grazie per questo passaggio e vi chiedo di pregare affinché usciamo da questa crisi. Concludo dicendo che la "malattia" che avete, cioè il servire, sia contagiosa per i maliani e che i maliani non solo apprezzino ciò che avete realizzato, ma traggano ispirazione dallo spirito che vi ha condotto lì e si impegnino anche loro come volontari sia all'interno che all'esterno del paese.
Card. Jean Zerbo
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