Due richieste di aiuto dalle missionarie Comboniane del Messico: una dal confine col Guatemala, da cui arrivano le lunghe carovane di migranti che sperano di entrare negli Stati Uniti con il miraggio di una vita diversa; l'altra dalla capitale Città del Messico che ospita un centro di formazione dove vengono accolte persone povere che hanno bisogno di trovare ricovero nella megalopoli. Progetti accomunati dall'impegno per la promozione umana.
Sostegno ai migranti
Tapachula è una delle più importanti città di confine del Messico meridionale, un posto conosciuto da molti migranti provenienti dal Centro America, dai Caraibi e da altri Paesi.
Si trovano a Tapachula "bloccati" e in attesa di ottenere i documenti necessari per superare il confine con gli Stati Uniti, dove spesso vengono respinti con le maniere forti.
Conoscendo questa triste realtà, le Suore missionarie Comboniane hanno aperto una comunità a Tapachula nel 2019, per operare in difesa dei diritti dei migranti insieme ad altre organizzazioni locali.
Nel Belen Shelter, rifugio che rappresenta uno dei luoghi di sosta al confine tra Messico e Guatemala, aiutano anziani, donne sole con bambini, minori non accompagnati, ma anche uomini traumatizzati dall’esperienza del “perdere tutto”, privati di ogni certezza per il presente e per il futuro.
All'interno del rifugio i migranti possono trovare accoglienza, generi di prima necessità e medicine per far fronte alle gravi difficoltà abitative e alimentari.
Le suore si dedicano anche all'ascolto, all'accompagnamento spirituale e terapeutico per chi reca con sé ferite psicologiche profonde. Con l'arrivo del Covid tutto si è fatto più difficile: molti migranti che erano in transito sono stati bloccati e le loro vite sono diventate ancora più esposte a rischi e vulnerabilità.
Le suore sono impegnate ad integrarli aiutandoli a cercare un'occupazione e insegnando loro piccole attività artigianali.
Queste suore hanno bisogno di un aiuto. Anche una piccola offerta conta!
Pannelli solari per il Centro san Daniele Comboni
Un’oasi di tranquillità in una delle città più caotiche del mondo: a Città del Messico, la capitale in cui vive un decimo della popolazione nazionale, la violenza, l'insicurezza, le rapine dovute alla disoccupazione e il traffico di droga sono in aumento. Ogni giorno nel Paese vengono uccise dieci donne. In piena pandemia le suore Comboniane dispensano alimenti per 600 famiglie vulnerabili e sostengono anche nuclei familiari delle città di Guadalajara e di Valle de Chalco.
In una città così dispersiva e pericolosa le Comboniane gestiscono il centro San Daniele Comboni, uno spazio di accoglienza dove poter sostare, riflettere, pregare.
Il centro offre anche un tetto a persone non abbienti che vengono in città per assistere i parenti ammalati negli ospedali. Un servizio enorme per gente che, diversamente, non potrebbe permettersi di stare vicina ai propri cari.
Le suore hanno pensato di dotare il centro di pannelli solari per diminuire l'impiego di energia elettrica e per essere anche fedeli alle indicazioni che papa Francesco ha suggerito nella Enciclica Laudato Sì per essere più attenti alla custodia del creato. Potremmo sostenerle aiutandole a... fare “luce”. Per installare i pannelli solari alle suore occorrono 3.500 euro.
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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[Idp 104851 del 1 luglio 2020]
Emergenza coronavirus a Città del Messico
In Messico le autorità hanno imposto un durissimo confinamento per arginare la diffusione del coronavirus in Messico. Le norme vengono fatte rispettare con la violenza.
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