Secondo la Acled (Armed Conflict Location and Event Data Project), organizzazione internazionale indipendente che analizza i dati sui vari conflitti, il Myanmar è il luogo più violento al mondo.
Questo Paese vive una crisi umanitaria molto forte dovuta alla guerra civile, cominciata nel 2021, tra ribelli e forze governative. Il numero di persone sfollate è di oltre 3 milioni.
Un terzo degli sfollati sono bambini che devono affrontare enormi ostacoli per accedere all’istruzione e all'alimentazione.
Anche le missionarie Domenicane della Beata Imelda hanno dovuto lasciare la loro comunità a Loikaw, capitale del Myanmar, per scappare nella foresta. Hanno trovato poi rifugio nel villaggio di Soungdu.
In una sala messa a disposizione dalla parrocchia, le suore operano per le famiglie sfollate in stato di bisogno e per i figli che non riescono a inserirsi nelle scuole del posto. Per loro, in particolare, bisogna attivare corsi scolastici di recupero e seminari per la riconciliazione e la costruzione della pace.
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[Idp 105443 del 1 gennaio 2024]
Una guerra dimenticata
Non dimentichiamoci della popolazione di questo Paese, come ci invita a fare anche papa Francesco: “Esprimo la mia vicinanza alla cara popolazione del Myanmar che purtroppo continua a soffrire a causa di violenze e soprusi”.
[Idp 105626 del 23 gennaio 2023]
Non lasciamo solo chi scappa dalla violenza!
Per aiutare chi scappa nelle foreste, soprattutto i più fragili, i Missionari della Fede chiedono intenzioni di Messe per i sacerdoti presenti fra di loro.
[Idp 105443-2022 del 21 marzo 2022]
Guerra dimenticata
A un anno dal colpo di stato il Paese del sudest asiatico è precipitato in una spirale di conflitto che genera terrore e povertà. L’appello per aiutare la gente di Loikaw.
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