Nella regione di Zinder, nel sud est del Niger [Link], i campi rendono poco e la popolazione soffre per la malnutrizione che colpisce soprattutto i bambini. Il suolo si è impoverito, i mezzi meccanici (autocarri, trattori, mietitrebbia, ecc.) sono pochi e obsoleti, l’acqua per irrigare è scarsa.
La Diocesi di Maradi [Link], di cui è vescovo mons. Ambroise Ouedraogo [Link], ha avviato un progetto per rendere coltivabili i terreni desertici producendo ortaggi durante la stagione secca (novembre-maggio) e impedendo, così, che i giovani senza lavoro migrino altrove.
Anche padre Giulio Albanese [Link] [Link], amico da sempre di Cuore Amico [Video] e vicino alla Diocesi di Maradi, ha scritto per sostenere questa iniziativa, descrivendone il progetto: «In questi suoli l’acqua è disponibile a 12 metri di profondità e, per facilitarne l’accesso, si vogliono realizzare delle piccole perforazioni. In ogni pozzetto si cala un tubo di aspirazione di una motopompa che garantisce così l’acqua per l’irrigazione. Con un sistema di tubi flessibili si porta l’acqua pompata su tutto il campo. Un pozzo con motopompa serve per irrigare circa un quarto di ettaro, che è utilizzato da più famiglie per realizzare l'orto. I nuclei familiari in zona rurale hanno mediamente 7-8 membri, per cui si può dire che un pozzo dà beneficio ad almeno a 30 persone, sovente di più!».
Ogni famiglia che utilizzerà il terreno avrà una formazione agricola e un sostegno tecnico per avviare le coltivazioni. Dalla vendita degli ortaggi potrà avere quanto serve per mandare a scuola i figli, acquistare altri alimenti e, se serve, avere assistenza sanitaria.
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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Id progetto: 104368 | Aggiornato il 1 giugno 2019
da Redazione Cuore Amico 
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