Natale porta con sé la luce e la speranza che viene dalla grotta di Betlemme.
Papa Francesco afferma che il Bambino Gesù «è il segno dato da Dio a chi attendeva la salvezza e rimane per sempre il segno della tenerezza di Dio e della sua presenza nel mondo». «Anche oggi i bambini sono un segno», sottolinea. «Segno di speranza, segno di vita, ma anche segno “diagnostico” per capire lo stato di salute di una famiglia, di una società, del mondo intero. Quando i bambini sono accolti, amati, custoditi, tutelati, la famiglia è sana, la società migliora, il mondo è più umano».
Il Bambino di Betlemme «come ogni bambino, è debole e ha bisogno di essere aiutato e protetto. Anche oggi i bambini hanno bisogno di essere accolti e difesi». Il Papa denuncia le «condizioni disumane» in cui versano molti piccoli «sfruttati, maltrattati, schiavizzati, oggetto di violenza e di traffici illeciti». Secondo i dati più recenti, il lavoro minorile coinvolge 150 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni nei Paesi in via di sviluppo. In risposta a questa emergenza, su cui ha posto più volte l’accento anche il Papa, abbiamo deciso di dedicare la campagna di Natale proprio ai bambini, scegliendo tre progetti esemplificativi provenienti da Ecuador, India, Repubblica Democratica del Congo. «Oggi piangono i bambini, piangono molto e il loro pianto ci interpella», ha detto Bergoglio. Prepariamoci ad accogliere Gesù aprendo il nostro cuore ai più piccoli tra i nostri fratelli.
Basta poco per cambiare il destino di tanti bambini e fare in modo che le loro lacrime possano trasformarsi in un sorriso.
I progetti della Campagna di Natale 2016
Gli auguri dei missionari
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