Il giardino però è stato perduto e oggi molte persone, invece del giardino, hanno come dimora zone aride oppure prive di acqua o di sistemi che consentano di irrigare il terreno. E non sempre basta la pioggia che pure la Bibbia presenta come dono del cielo [Link].
Ecco perché tante richieste che ci giungono dai missionari hanno come oggetto pozzi o sistemi di irrigazione.
Si tratta di un bisogno primario.
Anche gli ebrei dovettero scendere in Egitto per una carestia; anche Gesù sperimentò la sete: quando incontrò la samaritana al pozzo e quando sulla croce pronunciò la sua ultima richiesta.
E in entrambi casi ricevette due obiezioni.
Alla samaritana Gesù mostrò che il dono che le chiedeva era ben poco rispetto all’acqua che poteva offrirle: una parola che le svelò il volto autentico di Dio e che la rese missionaria per il suo popolo [Lettura] [Meditazione].
Sulla croce Gesù ricevette aceto per lenire il suo dolore [Link].
Un gesto pietoso, una scena che ci deve sollecitare a non lasciare senza risposta le suppliche di tanti uomini, donne e bambini che, privi di questo bene indispensabile, in molti casi sono costrette a emigrare o a ingrossare periferie urbane, vivendo in tuguri privi delle minime condizioni igieniche.
Non grandi gesti, ma l’impegno ad aiutare chi è privo di mezzi a ricreare le condizioni perché la terra continui a essere la patria di ciascuno e perché, attraverso il nostro dono, Dio possa mostrare la fecondità della sua parola in noi.
Don Flavio Dalla Vecchia - Presidente di Cuore Amico
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