Ce l'aveva detto Gesù stesso: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici!» (Gv 15, 13). Il discepolo che lascia tutto per il Signore riceverà il centuplo insieme a persecuzioni (Mc 10, 29-30). Chiamando Saulo, Gesù dice: «e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome» (At 9, 16).
Queste parole non fanno paura, ma sono state e sono quella forza interiore che hanno permesso a tanti, missionarie e missionari, cristiani, uomini e donne di ogni giorno, di offrire la propria vita, di assumere la fatica della testimonianza quotidiana e gratuita del Vangelo vissuto e incarnato nella storia della nostra umanità, credendo che il seme dell’amore, come quello di Gesù, porta salvezza a tutti, trasforma il nostro mondo in Regno di Dio.
Martiri di ieri e di oggi, fratelli e sorelle perseguitati in tanti angoli del pianeta, anonimi al nostro sguardo ma preziosi nel cuore di Dio, sono loro che stanno costruendo la civiltà dell’amore grazie all'irresistibile incontro con Gesù e al coraggio dello Spirito che li accompagna.
Quelli che conosciamo, Oscar Romero [Link], i martiri d'Algeria [Link], Ezechiele Ramin [ Link] … o che non conosciamo: i crocifissi e gli scartati delle periferie, i poveri e i rifiutati dalle nostre società opulente, ci interrogano e scuotono la nostra indifferenza, forse la nostra mediocrità, solo per invitarci ad un nuovo incontro con il Vangelo.
E certamente, il miracolo della testimonianza e dell’impegno con Cristo, continuerà a fare meraviglie!
Padre Girolamo Miante, Missionario comboniano [ Link]
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Materiale per l’animazione della Giornata dei Missionari martiri 2019
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