Dal 1989, per iniziativa dell'Onu, l'11 luglio di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale della Popolazione. Con questa decisione, si è voluto porre l'attenzione sull'importanza di riservare alle questioni demografiche un ruolo primario all'interno dei piani e dei programmi di sviluppo globali. In effetti, sono stati necessari centinaia di migliaia di anni perché la popolazione mondiale arrivasse al miliardo di abitanti. Poi, in appena 200 anni, si è moltiplicata per sette.
La Bibbia si apre con l'invito del Creatore alla coppia umana: «Crescete e moltiplicatevi», perciò la situazione attuale sembrerebbe in linea con quanto Dio ha pensato per le sue creature.
Non bisogna però dimenticare che alla crescita di esseri umani non ha corrisposto finora una diffusa crescita della qualità della vita, cioè un'equa distribuzione delle risorse, delle medicine e la costruzione di società in cui ogni persona, in particolare i più deboli, è rispettata nella sua dignità e garantita da sistemi in cui prevale la giustizia.
Inoltre carestie, cataclismi naturali e guerre, costringono molte popolazioni ad abbandonare la propria terra in cerca di luoghi in cui è possibile dare un futuro ai propri figli.
Problemi che non si superano limitando le nascite, perché poi si assiste a società invecchiate. L'alternativa è l'impegno a una solidarietà attiva, che si concretizza in educazione a una genitorialità responsabile, in una istruzione diffusa, in opere concrete volte a migliorare il tessuto sociale ed economico, creando occasioni di lavoro e di partecipazione.
E i progetti che i missionari presentano a Cuore Amico vanno tutti in questa direzione. Contribuendo a questi, anche noi possiamo rendere la famiglia umana un luogo accogliente per tutti.
Don Flavio Dalla Vecchia Presidente di Cuore Amico
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