Chiesa in uscita si può definire un fortunato slogan lanciato da papa Francesco per presentare il suo “progetto” per una conversione missionaria di tutta la Chiesa.
Ma perché si deve uscire? Per andare dove?
Le domande non sono impertinenti. Rispondere ci aiuta a capire il significato profondo dello slogan.
La Chiesa, ci ricorda Francesco nel suo messaggio, nasce in “uscita” cioè missionaria.
La Pentecoste è il momento in cui gli Apostoli, riuniti tutti insieme, ricevono il dono dello Spirito Santo e sono trasformati in annunciatori del Vangelo.
Oggi «in continuità con quel gruppo di Apostoli che ha ricevuto lo Spirito Santo» anche noi come loro siamo chiamati «a portare l’annuncio del Vangelo».
È la natura stessa della Chiesa che ci vuole missionari, chiesa in uscita.
«Tutti» - sottolinea Papa Francesco - «siamo invitati ad accettare questa chiamata» e tutte le terre, quelle lontane come quelle vicine, sono un luogo di missione dove «ascoltare il grido dei poveri».
Il Papa ci dice di andare, di «uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere le periferie del mondo, per farci carico delle angosce, delle tristezze e dei bisogni del popolo dei senza terra, senza tetto, senza pane, senza salute».
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