«Il nostro aiuto è limitato se guardiamo alle esigenze di ciascuno, ma abbiamo bisogno di alzare gli occhi al cielo e di avere fiducia in qualcosa di più grande di noi, provando a regalare un po' di speranza».
È con questo spirito che Anghela Jara Mendoza e Marcello Marastoni, volontari dell’Operazione Mato Grosso, gestiscono, dopo l'omicidio di Nadia Munari, Casa "Mamma Mia" nella grande baraccopoli di Chimbote nel deserto costiero del Perù.
Siamo in un enorme "quartiere di invasione" a causa delle migrazioni di massa dalle montagne verso le città in cerca di fortuna.
Le case sono di stuoia e compensato, senza acqua, fognature o luce, e la miseria più tremenda non è solo la povertà o lo sfruttamento, ma la solitudine, l'isolamento, la paura del vicino di casa.
Casa "Mamma Mia" nasce proprio per essere uno spazio aperto alla gente. Principalmente una mensa popolare, ma soprattutto punto di incontro e socializzazione per chi vive nell'aridità del deserto, come anche in quella del cuore.
Le persone che frequentano la Casa ritrovano il sorriso e i piccoli gesti di attenzione si propagano: chi è stato aiutato aiuta come volontario, anche perché da 30 pasti al giorno oggi ne vengono distribuiti 800.
Ogni pasto costa alla mensa 3 euro. Basta veramente poco per pranzare tutti insieme!
[Idp 105597 del 23 dicembre 2022]
[Idp 105598 del 23 dicembre 2022]
[Idp 104093 del 1 ottobre 2022]
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