Cuore Amico

Thailandia: Quando la disabilità è considerata una colpa

In molti Paesi del mondo la disabilità è ritenuta un peccato da espiare e nascondere. I missionari del Pime operano perché questo non accada.


Bambini disabili
I bisogni sono molti. Anche un piccolo aiuto fa la differenza.

In Thailandia le credenze della religione buddhista (di cui fa parte il 95% della popolazione) considerano la presenza in famiglia di un bambino o una persona con disabilità come l’espiazione di un male commesso nella vita precedente. Spesso i bambini con disabilità non vengono registrati all’anagrafe e il bambino e la madre vengono abbandonati al loro destino.
Questa situazione diviene particolarmente grave nel Nord del Paese, abitato in prevalenza dalle cosiddette “tribù dei monti”, minoranze etniche e tribali che vivono tra le montagne e in aree rurali, in situazioni di povertà ed emarginazione, sia sociale sia geografica.
Per questa fetta minoritaria e povera della popolazione, nella Diocesi di Chiang Rai, a Phrae, operano i missionari del Pime fin dal 1972.
Nel centro educativo San Giuseppe, padre Maurizio Arioldi con i suoi collaboratori lavora ogni giorno per curare e assistere bambini, giovani e adulti disabili, sia all’interno delle strutture del centro sia a domicilio, offrendo sostegno alla frequenza scolastica e all’inserimento lavorativo, cure mediche e la necessaria fisioterapia giornaliera.
Tante famiglie sono vicine alla soglia di povertà e hanno bisogno di aiuti alimentari e di sostegno economico per mandare a scuola i figli.
I bisogni sono molti. Anche un piccolo aiuto fa la differenza.



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Id progetto: 105854 | Aggiornato il 1 febbraio 2024  da L. Giacopuzzi   email | modifica | permalink



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