Padre Adriano Carazzolo, missionario canossiano, lancia un appello per aiutare la popolazione della zona in cui si trova il seminario di Dili, situato sulla costa, a 14 km dalla capitale. A causa della disastrosa alluvione del giorno di Pasqua, nel cortile del seminario hanno trovato rifugio circa 600 persone, scappate dalla furia dell’acqua senza avere il tempo di portare nulla con sé e abbandonando tutte le loro proprietà.
Per fortuna il seminario non è stato danneggiato dalle acque in quanto si trova in una posizione elevata rispetto alla costa e ha così potuto servire da primo rifugio d’emergenza… tre donne hanno partorito trasformando il seminario in una piccola maternità!
Ora sono rimasti circa 240 sfollati, le cui abitazioni sono state distrutte o gravemente danneggiate.
Le persone rifugiate nel seminario sono quasi tutte pescatori che, oltre alla casa, hanno perso anche i mezzi necessari per lavorare e per procurarsi da vivere. Padre Carazzolo vorrebbe aiutarli ad acquistare barche e reti per continuare la pesca e quindi consentire loro di continuare a lavorare e di mantenere la famiglia, con figli piccoli e bambini che devono andare a scuola.
Insomma, è necessario più che dare il pane… dare il pesce.
Padre Adriano ci racconta la difficile situazione dei pescatori che hanno perso tutto a causa del ciclone Seroja.
Rifugiati nel seminario, non hanno più nulla. (giugno 2021)
Urgono aiuti per i sopravvissuti. Padre Adriano Carazzolo, missionario canossiano, ha cercato di organizzare una prima forma di aiuto.
La tragedia che ha colpito la parte orientale dell’isola di Timor ha messo a dura prova famiglie, anziani, bambini e disabili, tutte persone poverissime che vivevano in baracche di lamiera travolte dalla furia dell’acqua. Padre Adriano Carazzolo, missionario canossiano, ha cercato di organizzare una prima forma di aiuto per chi ha perso tutto: i seminaristi hanno ceduto le loro camere alle mamme con bambini piccoli, mentre altri sfollati hanno provvisoriamente trovato riparo nel campo da gioco coperto che si trova all’esterno del seminario.
Queste persone hanno bisogno di tutto: materassi su cui dormire (si coricano anche sul cemento del cortile del seminario o su qualche stuoia), coperte, vestiti, medicinali, prodotti igienici e cibo.
Il vescovo e altri benefattori hanno subito messo a disposizione sacchi di riso e quanto avevavo, ma questi aiuti preziosi non possono bastare. Anche una suora canossiana infermiera è impegnata nell’assistenza alle persone ferite e ammalate.
È una situazione difficilissima, anche perché si prevede che queste persone dovranno rimanere a lungo nel seminario.
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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