In questa zona arretrata dell'Uganda, dove gli abitanti vivono in capanne di paglia che sorgono nel fango, è molto diffusa l'Aids.
La malattia colpisce soprattutto le persone più vulnerabili che, non avendo quasi le risorse per i bisogni vitali elementari (mangiare, vestirsi, mandare i bambini a scuola), non riescono certamente a curarsi.
E tanti bambini, spesso orfani di entrambi i genitori sono morti dello stesso male.
La Chiesa di Lira ha attivato in passato una catena di solidarietà e progetti umanitari a cui ha contribuito anche Cuore Amico, con il dono di una capra gravida alle famiglie in cui è presente uno o più ammalati, aspettando in cambio uno dei capretti nati per darlo ad altre famiglie. Mons. Giuseppe Franzelli, vescovo emerito della diocesi, ringrazia i nostri benefattori grazie ai quali è stato possibile assistere molte persone. È una catena che ha però bisogno di essere ancora alimentata, perché medicine e generi alimentari per i malati non sono sufficienti.
Mons. Franzelli, vescovo emerito della Diocesi di Lira, vuole continuare un piccolo progetto che però negli anni ha dato grandi risultati.
Il vescovo, in visita ai nostri uffici, ci invita a non far venire meno il nostro aiuto e, nel salutarci, ci ha spronato con queste parole: «Intorno a me sono cambiate molte cose, ma non sono cambiati lo scopo e il senso della mia presenza a servizio della Chiesa a Lira e in Uganda. Coraggio, facciamo la nostra parte: io missionario in Uganda e voi missionari in Italia!».
Progetto completato. Grazie ai benefattori!
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