La radio è uno strumento unico che ancora oggi, nel'epoca della comunicazione immediata, dà la possibilità a chi l'ascolta di non smettere di pensare e di liberare la mente, come recitava Eugenio Finardi in una vecchia canzone.
Il suo ruolo è ancora più importante dove le comunicazioni sono difficoltose, per ragioni geografiche o sociali. Come accade per Radio Wa (trad. La nostra radio”) diffusa dalla Diocesi di Lira, nel nord Uganda [Link].
Nel corso dei suoi vent'anni di vita ha contribuito ad avvicinare la gente che abita in zone rurali remote, promuovendo pace e armonia anche nel periodo più duro vissuto fino a dieci anni fa, quando la popolazione era preda delle attività di un gruppo armato (LRA) che seminava terrore attaccando villaggi, distruggendo raccolti e portando via centinaia di bambini per farne degli schiavi o soldati.
Nel palinsesto sono presenti soprattutto programmi a sfondo sociale, con l’intento di educare le persone e promuovere un'evoluzione culturale.
È necessario però rinnovare il materiale tecnico a disposizione (trasmettitore, ripetitori, antenne, ecc.), perché vecchio e obsoleto e non consente a un numero crescente di villaggi, e a chi vive in luoghi isolati, di ascoltare le trasmissioni di Radio WA che parlano di alfabetizzazione per bambini e adulti, di questioni sanitarie, di difesa dei diritti di donne e bambini. Promuovono dunque la cultura e le tradizioni locali e diffondono a tutti il Vangelo e la buona Novella.
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