Ilbissil è una cittadina di circa 8 mila abitanti, posta sulla strada che porta al confine con la Tanzania. La gente dei villaggi circostanti, principalmente di etnia Masai [Link], vive di pastorizia e di agricoltura. L'analfabetismo è estremamente diffuso tra gli adulti (quasi il 100% tra le donne), e la scolarità è bassa sopratutto dei bambini disabili.
La povertà è in continua crescita per vari motivi: siccità prolungate, cessione di terre a etnie potenti, emarginazione, malattie (specie la malaria e l'Aids).
Dal 2015 si è trasferita qui Francesca Lipeti, medico missionario che, dal 1995, opera in Kenya. Il lavoro di Francesca non è mai stato facile: alle difficoltà della vita di missione in piena savana si sono aggiunti, nel suo caso, anche i forti pregiudizi del popolo Masai verso la sua attività medica in quanto, secondo la loro cultura, la donna è considerata solo uno strumento di procreazione e di lavoro per procurare l'acqua, allevare figli e costruire capanne. [Intervista]
Per la sua premurosa e amorosa attenzione verso i sofferenti, però, Francesca si è conquistata la stima dei Masai che la chiamano “Naramatisho”, ossia “Colei che si prende cura”.
A Ilbissil la missionaria ha dato vita a un centro medico, lo Yoshua Clinic, attivo per la cura dei tanti malati (sono presenti nella zona, oltre all'Aids, numerose malattie endemiche come malaria, tubercolosi e febbri emorragiche) e, anche, contro la malnutrizione di donne e bambini, per i quali anche Cuore Amico è intervenuto negli anni scorsi per avviare una mensa.
All'inizio di quest'anno si è aperto un nuovo fronte d'intervento. Accanto alla clinica è stato costruito un nuovo padiglione, la Yoshua Home for Wonderful Children (Casa dei bambini meravigliosi). È dedicato a bambini con problemi motori e diverse forme di handicap che, in questa zona, sono molto numerosi e non ricevono alcun tipo di assistenza, perché considerati portatori di maledizioni.
L'obiettivo è aiutarli nel loro percorso di educazione e riabilitazione, offrendo anche ospitalità a chi non abbia una famiglia.
Alla Casa dei Bambini Meravigliosi attualmente vivono 6 bambini, dai quattro ai dodici anni, con diversi tipi di disabilità che vanno dalla spina bifida alla paralisi, all'ipoacusia.
Sottratti a condizioni di abbandono familiare, emarginazione sociale e grave denutrizione, qui ricevono cibo, alloggio, vestiti, assistenza medica e fisioterapica e istruzione.
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[Idp 105796 del 1 settembre 2024]
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