Con padre Damiano Puccini, sacerdote italiano da 21 anni in Libano, e don Flavio Dalla Vecchia, presidente dell’Associazione Cuore Amico Fraternità ETS.
“L’amore vede solo la persona e il suo bisogno, lontano dalle religioni e da ogni differenza.”
Nel Libano sono presenti circa 490mila rifugiati palestinesi, oltre a 1,5 milioni di rifugiati siriani, dei quali il 90% necessita di assistenza umanitaria per far fronte ai bisogni primari. Si stima che anche l’80% della popolazione libanese viva in situazione di povertà, e circa il 36% al di sotto della soglia di povertà estrema. Il conflitto di Ghaza, che ha portato all’allargamento della guerra in questo Paese, rende la situazione ancora più drammatica.
I bombardamenti al confine con Israele colpiscono ben oltre la linea del fronte e, dopo dieci mesi di conflitto armato, sono centinaia i morti ed enormi i disagi alla vita delle persone. Sono state distrutte importanti infrastrutture idriche, terreni agricoli, strutture sanitarie, scuole e tribunali. L’accesso all’acqua pulita è compromesso e si teme che molte fonti siano contaminate. Si conta che almeno 100.000 siano i libanesi che hanno abbandonato i villaggi del sud, bombardati o minacciati di bombardamento. Chi rimane nelle proprie case vive oppresso dalla paura continua di essere colpito. Si avvertono sintomi di disagio psicologico, a partire dai bambini, e la povertà aumenta sempre più.
Chi fugge va verso Beirut o verso il nord del Libano e passa da Damour, cittadina sulla costa dove padre Damiano Puccini, da molti anni, aiuta i rifugiati siriani che vivono nei dintorni, in baracche sul mare o nelle campagne. In questo contesto, con l’aiuto di volontari, si occupa di una mensa, un ambulatorio, un centro ascolto e una scuoletta. Queste opere sono aperte ai rifugiati e ai bisognosi di ogni appartenenza. L’incontro sarà l’occasione per approfondire questa situazione, i suoi riflessi sociali e le diverse povertà a cui fare fronte.
Cibo, scuola, sanità: un aiuto per il Libano. Padre Damiano Puccini riesce a sostenere i poveri di Damour con 400 pasti al giorno. Un piccolo miracolo che ha bisogno ancora di noi.
La situazione del Libano è drammatica. In un Paese già duramente colpito dalla crisi economica e dall’inflazione alle stelle che causa una diffusa condizione di povertà della popolazione, si è aggiunta anche la guerra tra Israele e Hamas. Questo conflitto ha portato bombardamenti nel sud del Paese, controllato da Hezbollah, con vittime civili e più di 100mila persone costrette a lasciare le proprie case.
In questo contesto disastroso pare quasi un miracolo l’opera di padre Damiano Puccini nella città di Damour con la mensa, la scuola e l’aiuto sanitario per i più poveri di ogni provenienza e appartenenza religiosa. In particolare con la mensa si riescono a offrire 400 pasti che però vanno incrementati per le tante famiglie immigrate dal sud a causa della guerra.
Come dice padre Damiano:
«Sembra quasi un miracolo che sia possibile arrivare a distribuirne tanti, anche se cresce la preoccupazione dovuta alla guerra al confine sud del Paese.
Credo che il segreto sia nel dare la possibilità di momenti di condivisione e incontro, mettendo in comune i doni che Dio ci dà, anche nella miseria». Aiutiamo padre Damiano nella sua missione!
In questo momento così drammatico per il Medio Oriente è bello sentire la voce di don Damiano Puccini che ci parla della sua esperienza missionaria in Libano. È anche un'esperienza di convivenza pacifica tra popoli diversi per cultura e religione. Don Damiano è venuto a trovarci solo pochi giorni prima dell’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023.
«Alla memoria del nostro cuoco Elias, scomparso qualche anno fa, abbiamo dedicato la cucina, come ringraziamento per tutto l'impegno e la passione profusi per questo progetto, che continua a svilupparsi senza incontrare nessuna difficoltà, nonostante l'ambiente certamente non facile. Ci auguriamo, come Elias sperava sempre, di poter continuare ad aiutare questi profughi di qualunque origine e appartenenza per diffondere ovunque motivazioni di perdono e di condivisione tra gruppi rivali».
«Amal, una vedova con 4 bambini, che prende il cibo dalla nostra cucina, un giorno non é potuta venire perché malata; allora la sua vicina Kaamla si é presentata per ritirare il cibo al suo posto. Parlando con lei, abbiamo capito che Amal in realtà le dona una parte della sua porzione di cibo, perché sa che Kaamla ha cinque bambini ed è sola, e per questo motivo lei deve molto faticare nei lavori umili per pagare l'affitto dell'abitazione e trovare il sostentamento per i suoi figli».
«Una signora di quasi settant'anni, musulmana, ci ha ringraziato perché è la prima volta in vita sua che può gustare le pesche. Lei ha ringraziato Dio per tutto quello che facciamo. Alcune famiglie musulmane hanno voluto condividere dei dolci con poveri di altri gruppi, che nonostante la loro miseria, hanno preparato per il Ramadan. Il loro sorriso é per noi la ricompensa piú bella».
«Una signora che riceve il cibo preparato da noi, avendo trovato di poter andare ogni tanto per qualche ora per occuparsi di un'anziana, ha comprato alcuni prodotti igienici per la nostra cucina, allo scopo di poterci dire il suo grazie».
Aiutiamo padre Damiano nella sua missione con: medicinali (100 euro); pacco viveri (40 euro); kit per l'igiene personale (20 euro).
[Idp 105592 del 1 giugno 2023]
Sante Messe
In vari Paesi del mondo molte diocesi non hanno possibilità di sostenere i sacerdoti nel loro impegno di evangelizzazione e attenzione ai più bisognosi. Perché non aiutarli anche facendo celebrare delle Sante Messe.
[Idp 105117 del 22 novembre 2021]
Pane per un Paese affamato
Nel Libano è crisi profonda, a tutti i livelli. Il governo sta provando a uscire dal baratro economico e finanziario con una serie di riforme. Nel frattempo il popolo soffre la fame.
[Idp 105000 del 31 dicembre 2020]
Curiamo le ferite di Beirut
All’indomani dello scoppio delle esplosioni nel porto di Beirut, avvenuto il 4 agosto 2020, ci sono ancora molti sfollati e case danneggiate. In uno dei quartieri più colpiti una parrocchia di rito greco-cattolico cerca di porre rimedio.
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