È stato definito il ”Paese più giovane del mondo”, ma è anche un Paese senza pace: dal 2013 la cruenta guerra civile ed etnica in cui si trova non accenna a diminuire.
Juba, capitale del Sud Sudan, è oggi il rifugio di molti sud sudanesi che, da sfollati interni, vi si sono riversati a causa dell'insicurezza, della povertà, delle violenze che perdurano da più di dieci anni. Il resto lo fanno alluvioni e inondazioni, con il risultato di avere un popolo in miseria che ha esaurito la speranza ed è perennemente in fuga.
Tra le tante conseguenze negative della guerra ne sottolineiamo una: i molti bambini e adolescenti a rischio di abbandono scolastico.
Oggi il Sud Sudan ha 3 milioni di bambini che non vanno a scuola, e la maggior parte si trova nelle strade delle principali città. Juba ne ospita un numero enorme.
L'istruzione è parte integrante della crescita umana, ed è necessario contribuire a formare soprattutto coloro che sono i più colpiti e vulnerabili.
È la convinzione delle Suore Comboniane di Juba che, in questo proposito, sono determinate e sostengono, dalle scuole primarie fino all’università, soprattutto orfani, rifugiati ed ex bambini soldato desiderosi di studiare.
Le suore non riescono però a provvedere le spese per tutti e questi giovani hanno bisogno anche del nostro aiuto per non cadere in matrimoni forzati, prostituzione o arruolamento nell'esercito.
Andiamo incontro alle suore nel loro proponimento: l’istruzione è anche strumento per rasserenare gli animi e portare pace in queste comunità.
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[Idp 105776 del 1 luglio 2023]
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[Idp 105322 del 22 novembre 2021]
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