L'invito di papa Francesco è di mettere i bambini al centro e prenderci cura di loro, perché sono «preziosi agli occhi di Dio» (Isaia 43,4). Grazie a loro impariamo la «limpidezza» delle relazioni, dell’accoglienza e il rispetto per tutto il creato.
Ai bambini dobbiamo insegnare che ciascuno di noi è «un anello di una lunghissima catena che va dal passato al futuro e che copre tutta la terra».
Proprio per questo il Papa ci invita a non dimenticarci di tutti quei bambini che, ancora così piccoli, già si trovano a lottare contro malattie e difficoltà. Vittime della guerra e della violenza, soffrono la fame e la sete, vivono in strada, costretti a fare il soldato o a fuggire come profughi. Separati dai genitori, non potendo andare a scuola, diventano vittime di bande criminali, della droga o di altre forme di schiavitù e abuso.
Insomma, non dimentichiamoci di tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l'infanzia.
I missionari nel mondo da sempre si occupano di queste durissime situazioni di sofferenza. La prima ricorrenza di questa giornata mondiale ci dà l’occasione per presentare due richieste, giunte dal Benin e da Timor Est, a favore della formazione dei bambini.
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