Il cardinale Martini diceva che la salute è il silenzio del corpo. Garantire la salute con cure adeguate a una persona è fondamentale per la sua dignità.
La malattia fa parte della nostra esperienza umana, ma diventa disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, perché quando si è malati si è come in esilio, stranieri nel proprio corpo.
C'è allora bisogno di medicine, ma anche dell'accompagnamento di chi ci vuole bene che patisce con il malato, come il “buon samaritano”, imitando Cristo che soccorre l'umanità e l'affida all'albergatore, cioè a noi suoi discepoli, fino alla fine della storia.
Cuore Amico è il veicolo che consente alle vostre mani di benefattori di aiutare e di stare vicino a tanti malati poveri.
Accogliamo le richieste di soccorso che ci sono giunte dal Centro di salute di Neisu, in Congo, per trasfusioni e medicinali, dall'Ospedale di Nekemte, in Etiopia, e dai Centri mobili allestiti dai padri Verbiti per i malati della zona di Hyderabad, in India. Il nostro e vostro aiuto è un modo concreto di dire loro: ci prendiamo cura di voi.
L'11 febbraio 1858, Maria si manifestò come «l'Immacolata» a Bernardetta Soubirous nella grotta di Massabielle negli alti Pirenei.
«Nella grotta di Massabielle,
ai piedi della Vergine Immacolata,
ogni uomo e ogni donna
segnati dalla sofferenza,
così come chi se ne prende cura,
possono sperimentare la grazia rigeneratrice
che Dio concede, per mezzo di Maria,
a quanti la implorano con fede sincera».
Mons. Hassa Florent Koné, vescovo del Mali, racconta come l'11 febbraio, Giornata Mondiale del Malato, sia per l'Ospedale diocesano di San un giorno speciale e l'occasione per celebrare la Santa Messa con il personale, le suore e i degenti.
Andare dal medico, acquistare medicine, fare le analisi del sangue, sottoporsi a un'operazione chirurgica… eventi tutto sommato normali nella nostra vita quotidiana, di cui a volte peraltro ci lamentiamo per le code, la burocrazia ospedaliera, i ticket, ecc.
Ma noi fortunati abitanti dei Paesi europei fatichiamo a immaginare le difficoltà, i problemi e le insufficienze (per non dire la mancanza) dell'assistenza sanitaria nei Paesi dove la carenza di risorse e di personale qualificato, l'assenza di infrastrutture, la povertà diffusa, l'isolamento e le distanze rendono curarsi difficile, incerto e costoso, sempre che medici e ospedali siano disponibili ed efficienti.
Per non parlare delle guerre che ancora insanguinano tanti Paesi, ostacolando ancor di più, quando non impedendolo, l'accesso alla sanità, soprattutto per i più poveri. Inoltre, malattie ormai scomparse in Occidente costituiscono là ancora un flagello.
È per questo motivo che l'opera e l'impegno di tanti medici, infermieri, tecnici e personale sanitario, missionari e laici, risultano cruciali nell'assicurare, per quanto possibile, cure e assistenza ai poveri che quasi mai sarebbero in grado di pagare visite e medicine.
Anche i missionari che operano in tutto il mondo a favore di chi è fragile e in condizioni di estrema difficoltà sono un esempio ed una testimonianza di questo spirito di cura e servizio.
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