Oggi nonostante tutti gli sforzi per l'educazione nel mondo vi sono ancora 123 milioni di bambini e di giovani tra i 6 e i 15 anni che non sanno leggere e scrivere. Di questi ben il 40% vive nei Paesi meno sviluppati e il 20% in zone dove ci sono conflitti. «Le guerre continuano a minacciare e a invertire i progressi fatti con l'istruzione e - denuncia l'Unicef - portano un gran numero di bambini fuori dalle scuole: in Ucraina, Iraq e Siria 3,4 milioni di bambini non seguono percorsi scolastici» [Link].
Un altro dato allarmante, comprendente anche gli adulti, l'ha fornito l'Unesco, altra agenzia specializzata dell'Onu. Secondo un'indagine realizzata in occasione della Giornata Internazionale della Alfabetizzazione [Link], nel 2020 gli analfabeti nel mondo erano 781 milioni di cui due su tre donne.
«Pensiamo a quanti bambini soffrono ancora di analfabetismo. Questo non si può capire! Che in un mondo dove il progresso tecnico e scientifico sia arrivato così in alto ci siano bambini analfabeti è una ingiustizia». (Papa Francesco, 23 novembre 2016) [Link]
Il mancato accesso all'alfabetizzazione non è solo una violazione palese dei diritti della persona ma si ripercuote sull'ordine delle società, dando luogo a fenomeni di sfruttamento, accrescimento della povertà, assenza di lavoro, discriminazioni di genere e non ultimo al possibile impiego nella malavita.
L'istruzione può salvare o distruggere il futuro di un bambino o di un giovane; oggi come ieri, infatti, l'analfabeta facilmente viene confinato ai margini della società.
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